27 Aprile 2011
BONIFICA

Le imprese agricole hanno già pagato a caro prezzo in termini di investimento e produttività ritardi e inadempienze nella gestione del ‘bene acqua’

“Qualunque strumento la Regione individui per dare finalmente attuazione alla Riforma della Bonifica in Puglia va accolto favorevolmente. Se per centrare tale obiettivo la Regione ha bisogno di fotografare l’esatta condizione in cui versano i 4 Consorzi di Bonifica pugliesi, Terre d’Apulia (Bari), Arneo e Ugento Li Foggi (Lecce) e Stornara e Tara (Taranto), non possiamo che essere d’accordo. La grave situazione debitoria - da noi denunciata da anni - va certamente sanata in via definitiva. Resta inteso, però, che tali oneri non possono e non devono ricadere esclusivamente sulle spalle dei consorziati, né tanto meno è pensabile che quelle somme possano essere accollate ad un ristretto numero di imprese che già ha onorato il costo dei servizi ricevuti”. Perentorio il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, in merito al DdL ‘Norme straordinarie sui Consorzi di Bonifica’ approvato dalla Giunta che prevede un commissario unico per i 4 suddetti consorzi di bonifica, incaricato di occuparsi della redazione entro 90 giorni dei piani di classifica, della ricognizione del personale e della riattivazione dei ruoli. “Improcrastinabile la riapertura del negoziato con la Basilicata. Oggi solo il mondo agricolo paga il prezzo di un accordo evidentemente iniquo. Basti pensare che un imprenditore agricolo dell’arco jonico – conclude il Presidente Salcuni - deve pagare 1.237 euro per ogni ettaro coltivato, ogni 10 giorni, da maggio ad ottobre, a prescindere dall’effettivo consumo di acqua, con un costo 4 volte superiore ad un suo collega della Basilicata”.
Aspettando, dunque, che la Legge di Riforma dei Consorzi di Bonifica approdi in Consiglio, vanno indicati strumenti che restituiscano ruolo, competenze e dignità alle strutture consortili, addebitando gli oneri pregressi a tutti coloro i quali beneficiano dei servigi dei consorzi - non sono solo agricoltori -  e a chi ha contribuito a determinare tale pesante situazione.
“E’ utile ricordare che la massa debitoria è divenuta pesantissima – precisa il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - anche a causa dell’art. 16 della legge regionale n. 4/2003 che ha “annullato” le iscrizioni a ruolo per le annualità 2000, 2001, 2002 e per la mancata approvazione dei piani di classifica da parte della Regione che ha di fatto impedito una qualsiasi azione impositiva dei Consorzi (retti già da Commissari regionali).  Le imprese agricole hanno pagato a caro prezzo, in termini di investimento e produttività ritardi e inadempienze, nella gestione del ‘bene acqua’. Riteniamo indispensabile che il tavolo interassessorile istituito dalla Regione continui il suo lavoro, al fine di avviare la realizzazione degli interventi immediati oltre a quelli strutturali, per far fronte alle esigenze delle imprese agricole e della collettività, consapevoli del ruolo che i consorzi di Bonifica hanno anche in materia di tutela ambientale”.

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