4 Ottobre 2009
BIODOMENICA 2009: AGRICOLTURA CONVENZIONALE E BIOLOGICA SI INCONTRANO PER GARANTIRE ORIGINE, QUALITA’ E SICUREZZA ALIMENTARE.

Grande affluenza di cittadini-consumatori su Piazza del Ferrarese a Bari
“Sono in aumento le importazioni di prodotti agroalimentari bio da Paesi extracomunitari come la Cina, dove in un anno è aumentata di undici volte (+1057 per cento) la produzione biologica, conquistando il secondo posto a livello mondiale con una superficie coltivata superiore di oltre tre volte rispetto a quella italiana che, scalzata dal podio occupato lo scorso anno, scende al quarto posto, pur consolidando la leadership europea. Il dato emerso da un sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it per cui più di due italiani su tre (68 per cento) acquisterebbero più alimenti biologici se fossero garantiti dall’origine in etichetta “Made in Italy”, dimostra che per sostenere il settore bisogna puntare sulla trasparenza dell’informazione ai consumatori”. Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ha dato ufficialmente il via alla Biodomenica 2009, organizzata da Coldiretti Puglia e Coldiretti Bari, su Piazza del Ferrarese, dove 35 aziende espongono ed offrono in degustazione per l’intero week end ai cittadini-consumatori il paniere delle produzioni biologiche pugliesi: vino, olio, miele, ortaggi, pane, biscotti, prodotti lattiero-caseari, sottoli e conserve, ed anche uva da tavola.
In realtà, dopo la crescita iniziale, si sta assistendo ad un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi 10 anni. Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli: olivo (44%), cereali (26%), foraggiere (24%), frutta (5%), colture industriali – barbabietole da zucchero, soia, girasole, colza, pomodoro da industria - (6%).

“Altro punto centrale è l’attenzione alla sicurezza alimentare – dice il Direttore della Coldiretti provinciale di Bari, Francesco Cosentini - nei servizi di ristorazione collettiva, divenuto un preciso dovere degli enti locali (Comuni, Province e Regioni). La legge regionale approvata nel novembre 2003 che vieta l’utilizzo di OGM sul territorio pugliese si è mossa proprio in questo senso, introducendo nell’articolato una specifica richiesta avanzata da Coldiretti Puglia, tendente a preferire nella ristorazione collettiva, gestita dalle Istituzioni pubbliche, i prodotti biologici e tradizionali nonché quelli a denominazione protetta ed ad indicazione geografica tipica, dando valore preminente alle tipicità della regione Puglia”.

Nella stessa direzione va la Legge regionale n. 38 del 19 dicembre 2009 che ha dato precise indicazioni circa le ‘Norme per il sostegno del consumo dei prodotti agricoli regionali’.
Determinanti i contenuti del provvedimento, in particolare quelli relativi all’obbligo dell’utilizzo nelle mense pubbliche, tramite previsione nei relativi bandi, di prodotti agricoli di origine regionale in misura non inferiore al 50%, il coinvolgimento diretto  delle grandi e medie strutture di vendita che operano sul territorio regionale, anche tramite realizzazione di spazi espositivi in esclusiva, oltre all’utilizzo delle imprese esercenti attività di ristorazione o di vendita al pubblico attraverso il loro inserimento in campagne regionali di immagine, nonché disposizioni in materia di vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli e di controlli.

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