28 Giugno 2023
AUMENTI FINO A +6,4% PER OLTRE DUE MILIONI DI PENSIONI MINIME, E NON SOLO

Il 26 giugno è ripartito al Ministero del Lavoro il Tavolo delle Pensioni presieduto dalla Ministra Calderone, per discutere con datori di lavoro e sindacati sui futuri scenari pensionistici. Temi al centro del confronto la previdenza di giovani, donne e i fondi pensione. Intanto, in questi giorni l’Inps fa sapere che a luglio le pensioni di milioni di italiani saranno più pesanti.

Diventano certezza, quindi, grazie ad una nota diramata dall’Inps gli aumenti delle pensioni minime promessi dall’ultima Legge di Bilancio, comprensivi degli arretrati da gennaio 2023. Ecco nel dettaglio cosa attende la platea degli oltre 2 milioni di destinatari di questa attesissima manovra.
Si tratta, questa volta, di una rivalutazione straordinaria e transitoria che terminerà a fine 2024, molto diversa rispetto alla precedente rivalutazione ordinaria che era rivolta a tutti i pensionati e dettata dall’inflazione in crescita.

Grazie a questa rivalutazione straordinaria, la pensione minima può quindi arrivare, per il 2023, fino a 599,82 euro per gli ultra75enni e fino a 572,20 euro per i pensionati con età inferiore. La base di calcolo, come riporta l’Inps, è pertanto rappresentata dall’importo del trattamento minimo, rispettivamente, degli anni 2023 e 2024.

I beneficiari, quindi, sono tutti i titolari di pensione pagata dall’Inps: quasi 1, 9 milioni (precisamente 1.856.584) pensioni totalmente integrate al minimo, che per il 2023 è pari a 563,74 euro mensili, 269.755 pensioni integrate in misura parziale, nonché 240.771 pensioni “cristallizzate”.

La novità importante è che il beneficio interesserà anche le pensioni non integrate al trattamento minimo, il cui importo a calcolo sia pari o inferiore al trattamento minimo Inps. Si precisa che per l’anno 2023 l’incremento è pari all’1,5% per i soggetti infra75enni e al 6,4% per i soggetti ultra75enni. Per l’anno 2024, l’incremento è pari al 2,7% senza distinzione di età.

I valori non sono ancora definitivi, in quanto fa sapere l’Istituto che il tasso di inflazione definitivo 2022 è dell’8,1% e non dell’7,3%, e quindi il valore del trattamento minimo 2023 sarà di 567,94€. Con la rivalutazione straordinaria le pensioni saranno perciò aumentate a 576,45€ e fino a 604,28€ per gli ultra75enni. Tutti questi ulteriori aumenti saranno messi in pagamento da gennaio 2024 quando l’INPS pagherà come di consueto i conguagli annuali sulle pensioni.

Saranno escluse dall’incremento tutte prestazioni a carico delle assicurazioni facoltative; prestazioni a carattere assistenziale e le prestazioni di accompagnamento a pensione (es. Ape Sociale).
Ma non è finita qui: non solo l’incremento spetta comprensivo di arretrati dal 1° gennaio 2023, ma è valevole sino al 31 dicembre 2024. Ovviamente, i pensionati avente decorrenza in questo lasso di tempo percepiranno l’aumento dal mese di decorrenza della pensione.

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