Si dedicano alla produzione di spezie per gli immigrati, al pane per i diabetici, al fior di latte di capra
Contro la crisi e le paure degli italiani i giovani imprenditori della Coldiretti si ingegnano per trasformare problemi e ostacoli in opportunità. La Puglia si dimostra particolarmente attiva sul fronte dell’innovazione e della creatività contadina, magistralmente rappresentata in occasione della grande Assemblea di Giovani Impresa della Coldiretti, presso l’Auditorium Parco della Musica, a cui hanno preso parte, tra gli altri, la senatrice Colomba Mongiello e il coordinatore degli Assessori all’Agricoltura, Dario Stefàno.
Da chi ha avviato la coltivazione di piante orientali per trarne spezie da vendere alla comunità di immigrati a chi si dedica quotidianamente alla produzione di alimenti destinati a consumatori con allergie e intolleranze.
“La nostra agricoltura ha bisogno di innovazione, tecnologia, di persone istruite, che abbiano dimestichezza con le nuove tecniche di produzione – ha dichiarato il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - che sappiano usare gli strumenti e conoscano le strategie di marketing ma soprattutto di trasparenza e legalità in tutti gli ambiti. Formare ed educare adeguatamente le nuove generazioni a fare impresa agricola, significa assicurare un futuro non solo al settore ma all’intera economia del paese, significa specializzare e formare delle professionalità in grado non solo di produrre il CIBO, ma di contribuire alla crescita economica sostenibile e duratura in quelle aree del paese dove è più gravoso per lo stato intervenire”.
In Puglia Andrea Suriano, giovane imprenditore agricolo di Foggia, ha cominciato a coltivare prodotti etnici, destinati prevalentemente agli stranieri, dallo zenzero al coriandolo, dalla cannella alla curcuma.
Ancora tra gli innovativi agricoltori - continua la Coldiretti - c’è chi mostra una spiccata sensibilità alle intolleranze alimentari e dedica alle persone allergiche tutta la sua attenzione rendendo la loro alimentazione meno monotona e più gustosa. E così c’è chi “inventa” la prima mozzarella con latte di capra, molto ben tollerata da chi non può assumere il latte vaccino. Riuscire a produrre una mozzarella così è estremamente difficile perché le particolari proprietà del latte ovi-caprino lo rendono profondamente diverso da quello vaccino, ma il risultato finale è unico, assicura Salvatore Pulimeno di Corigliano d’Otranto che, insieme ad altre quattro aziende e in collaborazione con l’Università di Bari, ha avviato questo ambizioso progetto.
Gioacchino Di Leo di Altamura, invece, dedica particolare attenzione ai diabetici, producendo un pane nato dalla sapiente miscela di grano Senatore Cappelli e topinambur, il primo esente da ogni contaminazione e privo di qualsiasi effetto negativo sulla salute e il secondo dal quale si ottiene una particolare farina adatta ai diabetici che può sostituire in tutto quella del grano.
“Tutelare, produrre e vendere “direttamente” prodotti agroalimentari – aggiunge il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - significa dare futuro ai giovani, al mezzogiorno ed al Paese. I nostri giovani imprenditori agricoli hanno imparato a cogliere le opportunità del mercato, trovano nell’agricoltura un’attività in grado di offrire soddisfazione, lavoro e reddito”.