5 Ottobre 2016
AMBIENTE

 ILVA: COLDIRETTI TARANTO, SUBITO CONFERMA SCIENTIFICA DATI INQUINAMENTO E TUTELA CATENA ALIMENTARE

“Non possiamo che condividere la linea del Sindaco di Taranto Stefano – dichiara il Presidente della Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo - sui dati epidemiologici contenuti nel rapporto redatto dalla Regione. Se fosse confermata da evidenze scientifiche richieste ufficialmente al Ministro Lorenzin l’assoluta gravità della situazione, ciò porterebbe inevitabilmente alla rottura degli indugi e a provvedimenti conclusivi nei confronti di ILVA.  Da anni stiamo ripetutamente chiedendo che venga verificato immediatamente l’effettivo stato di salute della catena alimentare di quell’area, individuando, rimuovendo gli eventuali problemi laddove venissero riscontrati. E’ un dovere naturale ed un impegno politico consequenziale al progetto di difesa del territorio che è espressione e culla della varietà e qualità dei prodotti agroalimentari. Chiediamo, senza se e senza ma, che si circoscriva l’area coinvolta e si decida una volta per tutte – incalza Cavallo - di puntare sulla reale vocazione del territorio tarantino, individuando opportunità di sviluppo, in modo da decidere quali percorsi intraprendere per tutelare al meglio gli imprenditori agricoli e i cittadini-consumatori. Tuteleremo in ogni sede le imprese agricole che, oltre ad essere coinvolte loro malgrado nella difficile vertenza ambientale che ha ferito duramente il territorio della provincia di Taranto, registrano pesanti perdite in termine di immagine e reddito”.
Sconfortanti i risultati del rapporto Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia che segnala un +4% di mortalità a causa dell’esposizione alle polveri industriali, un +5% di mortalità per tumore polmonare e un +10% per infarto del miocardio, oltre all’eccesso ritenuto «importante», di patologie respiratorie tra i bambini di Taranto 0-14 anni su un territorio ferito da una vertenza ambientale senza precedenti.
 “L’agricoltura, la pesca, il turismo e l’agroalimentare di qualità sono componenti fondamentali ed essenziali – continua il Direttore della Coldiretti di Taranto, Aldo De Sario - per lo sviluppo della provincia Jonica. Coldiretti non accetta che si perseveri con strategie industriali che non tengano in dovuto conto esigenze e bisogni delle comunità interessate. Chiediamo che venga rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori e una presa di coscienza e una forte partecipazione ad un “problema” che condiziona non solo il reddito e lo sviluppo, ma pregiudica la vita stessa dell’individuo. Il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile”.
L’agricoltura jonica, con una superficie totale di 31.657 ettari, riesce a raggiungere mediamente una Produzione Lorda Vendibile di 470 milioni di euro e rappresenta una realtà economica importante per l’intera regione. In pochi anni l’agricoltura jonica, che raggiunge punte di eccellenza nei comparti dell’uva da tavola e da vino, orticolo, agrumicolo e del lattiero-caseario, si è vista riconoscere l’alta qualità dei propri prodotti, legata a storia e tradizioni, ottenendo 6 DOC ‘Aleatico’, ‘Primitivo di Manduria’, ‘Lizzano’, ‘Martina Franca’, ‘Locorotondo’, ‘Colline Joniche Tarantine’ e due IGT ‘Tarantino’ e ‘Valle d’Itria’ per i vini, 1 DOP ‘Terre Tarentine’ per l’olio e rientrando a pieno titolo, con le sue produzioni, nella lista dei 231 prodotti agroalimentari pugliesi riconosciuti ‘tradizionali’ dal Mipaf.

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