Saranno almeno 2000 gli imprenditori olivicoli della Coldiretti di Bari che si riverseranno lunedì 17 novembre prossimo, per le vie di Bitonto, scelta quale capitale morale della produzione olivicola-olearia della provincia di Bari. Convergeranno su Piazza Aldo Moro, alle ore 9,00, dove insceneranno una ‘manifestazione di proposta’ per uscire dalla crisi che sta attanagliando il comparto olivicolo.
“Il continuo ribasso – denuncia il Delegato Confederale della Coldiretti di Bari, Pietro Salcuni - della quotazione del prezzo dell’olio extravergine di oliva, senza alcuna plausibile motivazione derivante dallo scenario del mercato internazionale, sta determinando una situazione ormai insostenibile per le aziende olivicole pugliesi. Vi sono diversi elementi che inducono a ritenere che ci si trovi al cospetto di una vera e propria speculazione, con pericolosissimi rischi di esasperazione di tensioni, sufficientemente alimentate da una situazione congiunturale negativa, già sottoposta all’attenzione del Presidente Vendola per altri comparti produttivi. Ci risulta che ingenti quantitativi di prodotto vecchio, trasportati su camion provenienti soprattutto dalla Spagna, stiano arrivando in Italia, per divenire miracolosamente ‘made in Italy’”.
Un andamento da profondo rosso quello registrato dall’olio extravergine di oliva pugliese. In soli 4 giorni il prezzo è sceso di ulteriori 40 centesimi, sfiorando i 2,7 euro al chilo......e nonostante ciò il mercato continua ad essere irrimediabilmente ‘immobile’. Ancora più drammatico il costo delle olive, sceso drasticamente fino a toccare i 30 centesimi di euro al chilogrammo. Si tratta del crollo del 17% del prezzo dell’olio extravergine di oliva, a soli 20 giorni dall’inizio della campagna olivicolo-olearia. Di contro sono aumentate del 30% le importazioni di prodotto dall’estero, tanto che sugli scaffali dei supermercati è straniero l'olio di oliva contenuto in una bottiglia su due. Improcrastinabile il monitoraggio di una serie di fenomeni che rischiano di annientare l’olivicoltura pugliese:
- olio extravergine d’oliva sugli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata a prezzi assolutamente non plausibili;
- aumento dell’importazione di prodotti comunitari ed extracomunitari e contestuale diminuzione delle esportazioni;
- esitazioni incomprensibili nell’indicazione dell’origine delle olive in etichetta, così come sancito dal Decreto del 9 ottobre 2007.
“Occorre assicurare che tutti gli oli etichettati dopo il 17 gennaio 2008 – chiede con fermezza il Direttore della Coldiretti di Bari, Francesco Cosentini - rispettino le condizioni fissate dal Decreto che impone le 'Norme in materia di indicazioni obbligatorie nell'etichetta dell'olio vergine ed extravergine’. Sulle confezioni di tutti gli extravergini, come previsto dalla normativa entrata in vigore in Italia 10 mesi fa, vanno indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l'olio. Se le olive sono state prodotte in più Paesi, questi devono essere tutti indicati in ordine di quantità decrescente”.
La piattaforma su cui verte la mobilitazione organizzata a Bitonto:
o Liquidazione immediata del premio unico comunitario da parte dell’AGEA;
o Attivazione delle misure previste dalla Legge 102/2004 sulle calamità naturali, per sostenere le imprese danneggiate dalla prolungata siccità, nonché attuazione di un provvedimento straordinario ed urgente per il settore olivicolo, che preveda la riduzione dei contributi previdenziali e lo slittamento delle scadenze fiscali e creditizie;
o Ritiro dal mercato di un quantitativo di 200mila quintali di olio extravergine di oliva, come già opportunamente realizzato dal Governo per la crisi del Parmigiano reggiano e del Grana padano;
o Aumento delle dotazioni del Piano irriguo nazionale in favore della Puglia per risolvere gli annosi problemi di approvvigionamento idrico;
o Avvio di un’accurata indagine dell’Antitrust volta ad individuare le distorsioni del mercato;
o Applicazione del Decreto 9 ottobre 2007 in materia di indicazione obbligatoria della provenienza delle olive sull’etichetta dell’olio vergine ed extravergine di oliva;
o Adozione di misure finalizzate a monitorare i flussi di olio extravergine di oliva;
o Istituzione di un tavolo di confronto nazionale e regionale con i soggetti del mondo della distribuzione per individuare strategie condivise di rilancio del settore.