12 Dicembre 2018
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, SUBITO SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA E MONITORAGGI CONTINUI; ALTRI 144 ULIVI INFETTI DI CUI 9 MONUMENTALI

Semplificazione burocratica e monitoraggi continui, oltre all’espianto chirurgico anche di ulivi monumentali nell’area di contenimento. Sono le richieste di Coldiretti Puglia, illustrate nel corso dell’audizione congiunta delle I e IV Commissioni consiliari. Sono saliti a 1,2 miliardi i danni stimati per difetto provocati dal diffondersi della Xylella fastidiosa dagli iniziali 8000 agli attuali 770.000 ettari di oliveti pugliesi in 5 anni, dove è comparsa per la prima volta nell’ottobre del 2013, quando fu data la prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo e per questo “in maniera congiunta e univoca va arrestato il dilagare della piaga – ha detto il Presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele – imponendo corrette prassi ed il rispetto delle leggi nazionali e comunitarie a tutti, anche nella lotta al vettore la ‘sputacchina’ secondo tempi e modalità ormai note”.

Secondo quanto riportato dal dirigente del Dipartimento Agricoltura della Regione, Gianluca Nardone, l’infezione è stata accertata su altri 144 ulivi, 9 monumentali, di cui 41 nella zona di contenimento e 103 nell’area di ex contenimento. “Nella Piana gli ulivi infetti sono 100, abbiamo ascoltato oggi in audizione. Non si deve ripetere l’errore fatto nel Salento di non provare a recuperare gli ulivi attraverso gli innesti con varietà resistenti nell’area ex contenimento. Così come nell’area di contenimento, pur considerando la ferita grave che si va ad infliggere ad un territorio tanto straordinario da essere candidato al riconoscimento di Patrimonio dell’Unesco – ha aggiunto il Presidente Cantele – nel caso in cui venga accertata la presenza della Xylella su un ulivo monumentale, si dovrà espiantarlo, adottando tutte le precauzioni utili sugli alberi nell’arco dei 100 metri, perché per il bene del territorio stesso e degli operatori economici tutti, olivicoltori, vivaisti, cooperative e frantoi, è un dovere sacrificare un albero per salvare il patrimonio olivicolo della Piana, uno dei 10 paesaggi rurali storici premiati dal Ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali dei 10 paesaggi rurali storici”.

“Sono troppo farraginose le procedure amministrative che rappresentano un sostanziale blocco delle autorizzazioni all’espianto degli olivi secchi, dovuto ad una opposizione forte rigidità esclusivamente burocratica”, ha denunciato Cantele. “A causa della presenza di un rivolo di vincoli forestali, idrogeologici, ambientali e paesaggistici, in molti casi anche solo comunali, che richiedono solo di poter essere derogati. A questo si aggiunge un forte aggravio di costi per l’imprenditore richiedente l’autorizzazione all’espianto costretto a fornire analisi di laboratorio per particella o per singola pianta, nel caso siano considerate secolari o monumentali”.

“Non esiste un censimento degli ulivi ormai perduti nella zona infetta, dove non sono previsti monitoraggi neppure sugli ulivi monumentali”, ha aggiunto Cantele. Considerando che non esiste ancora una cura per la batteriosi, “l’individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. La Regione Puglia deve essere supportata in questo tipo di attività – ha concluso il Presidente Cantele - la cui efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto che si stanno sperimentando con risultati incoraggianti nell’ambito dei progetti Ponte e XF Actors.

Nell’area di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario. La Puglia è la regione italiana con il patrimonio olivicolo più importante – conclude Coldiretti Puglia - costituito da circa 60 milioni di piante, di cui circa la metà secolari e 3-5 milioni di esemplari addirittura planetari. Oltre 350mila ettari sono coltivati ad uliveto, pari al 25% della superfice agricola regionale. Sono attivi sul territorio pugliese 1200 frantoi che ‘lavorano’ 53 varietà di olive di innegabile valore e qualità.

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