NELLE CAMPAGNE PUGLIESI 63MILA COLTIVATORI CON PENSIONI AL MINIMO DI 480 EURO AL MESE
Papa Francesco: “Una società che abbandona i giovani e gli anziani non ha futuro”
Si è celebrato a Bovino, il 5° Borgo più Bello d’Italia, il ‘PENSIONATO DAY’, organizzato dall’Associazione regionale Pensionati Coldiretti della Puglia, in collaborazione con l’Associazione della Basilicata, una intera giornata che ha avuto come tema centrale la riflessione di Papa Francesco: “Una società che abbandona i giovani e gli anziani non ha futuro”.
“In Puglia sono oltre 63 mila i coltivatori diretti con un’altissima percentuale di pensioni integrate al minimo che stanno vivendo un momento di grande difficoltà, ma che, nonostante tutto, sono impegnati con grande entusiasmo e dedizione nel presidio territoriale delle aree rurali, dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà”. E’ stato il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a denunciare la disparità di trattamento verso i coltivatori in pensione rispetto ad altre categorie, a cui si aggiunge la carenza di servizi sociali che rende più complessa la vita degli anziani. “La maggioranza dei coltivatori diretti pensionati riceve meno della metà di mille euro - afferma il Presidente Nazionale di Federpensionati Coldiretti, il pugliese Antonio Mansueto – e da qui la necessità di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse. Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico”. Il Presidente regionale dei Pensionati Coldiretti, Angelo Marseglia, ha denunciato “i continui tagli apportati alla spesa sociale, il prelievo dell’IMU sulle abitazioni, la notevole riduzione del Fondo per la non autosufficienza e le addizionali IRPEF stanno scaricando sulle famiglie l’inadeguatezza dei servizi pubblici per gli anziani e per i non autosufficienti e stanno minando la stessa qualità della vita dei nostri pensionati, una risorsa e un patrimonio da salvaguardare”.
“Bisogna creare prospettive di futuro che coniughino l’esperienza degli anziani alla grande vitalità dei giovani coltivatori. Per questo in Puglia è necessaria una legge regionale che individui la fattoria sociale – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - quale impresa economicamente e finanziariamente sostenibile, la cui conduzione di attività agricole, zootecniche, forestali, florovivaistiche, di apicoltura e di acquacoltura è svolta con etica di responsabilità verso la comunità e l'ambiente. Inoltre, la fattoria sociale svolge l'attività produttiva in modo integrato con l'offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali a vantaggio di soggetti deboli, in collaborazione con le Istituzioni pubbliche e con il Terzo Settore. L'agricoltura sociale può rappresentare una delle risposte alla crisi economica è scelta di politiche e di azione partecipata, una risorsa del proprio territorio, uno degli strumenti di lotta alla crisi del settore agro-industriale, modello di impresa agricola diversificato e multifunzionale, capace di promuovere il benessere del contesto rurale e di generare benefici sia ai produttori che alla comunità locale. In diverse regioni, come Toscana, Abruzzo, Liguria, Veneto è già una realtà consolidata”. L'agri-sociale si caratterizza per essere a conduzione agricola, ad alto impiego di manodopera, di sperimentazione, versatile e perciò multifunzionale. “Si tratta, in molti casi, di esperienze che nascono autonomamente – spiega il Presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo - dietro forti personali motivazioni etiche, sociali, civili, di imprenditori che stanno portando avanti una funzione di interesse collettivo, in uno scenario in cui l’assenza di una normativa nazionale e regionale impedisce il loro riconoscimento e conseguentemente causa la difficile misurazione quantitativa di queste realtà”. Per questo Coldiretti ha avviato una complessa fase di messa a sistema delle esperienze provinciali. “Dagli orti sociali alle iniziative a disposizione dei detenuti e dei soggetti che vivono momenti di disagio economico e sociale – continua il Direttore di Coldiretti Foggia, Michele Errico - sono solo alcune delle esperienze di grande spessore in cui i nostri imprenditori agricoli e agrituristici si stanno cimentando e che possono trovare nei coltivatori in pensione una risorsa irrinunciabile”.
