MARIA GRAZIA CUCINOTTA HA 'PERSO LA TESTA' PER LA BURRATA PUGLIESE
VINCENTE LA PUGLIA AL PRIMO CHEESE TEST TRA FALSO E VERO MADE IN ITALY
Sfida a singolar tenzone tra il ‘Fior di latte’ pugliese e la bufala campana, tra la burrata barese e il Grana Padano, l’Asiago, il Provolone e il Pecorino e gli incredibili tarocchi
Successo di pubblico e critica per il primo 'cheese test' ad Expo 2015, organizzato dalla Coldiretti nell'ambito della Giornata Nazionale del Vero Latte Italiano.Maria Grazia Cucinotta ha perso la testa per la 'burrata pugliese', preparata in diretta da Mariangela Netti, imprenditrice di Putignano, nota per la capacità di fare il 'nodo' alle mozzarelle.La festa che ha colorato di giallo l'Expo è stata l'occasione per parlare nuovamente dei fenomeni distorsivi che negli ultimi mesi hanno caratterizzato il mercato dei prodotti lattiero-caseari pugliesi.In Puglia la produzione è di 3.476.000 quintali di latte e l’import è pari a 1.563.339 quintali. L’import è costituito, prevalentemente, da prodotti semi-lavorati: cagliate, polvere di latte, caseine, caseinati e altro, utilizzati per produrre finte mozzarelle ‘Made in Puglia’. Caso emblematico è la ‘burrata di Andria’, il cui Disciplinare per il riconoscimento comunitario dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta) non prevede alcuna indicazione dell’origine del latte. Al momento, infatti, il disciplinare caratterizza solo la qualità del prodotto (% di grasso, di proteine, carica batterica, ecc…) che potrebbe, quindi, provenire da qualsiasi parte del mondo.E’ una occasione perduta per il territorio e per il latte locale, un’operazione di cui beneficiano esclusivamente artigiani e industriali che vendono prodotto fatto con latte importato dall’estero, gabbando i consumatori e la sana imprenditoria zootecnica pugliese.
“I nostri allevamenti pagano un caro prezzo per queste evidenti anomalie di mercato. Infatti, il prezzo del latte alla stalla – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - è diminuito nell’ultimo semestre del 19%, (si è passati da 44,5 cent /litro a 35,00 cent/litro) mentre il prezzo del latte fresco alta qualità al consumo, è stato per tutto il 2014 sostanzialmente stabile con addirittura un leggero aumento, così anche per il latte UHT e la mozzarella vaccina esposte sugli scaffali della distribuzione.Il prezzo del latte alla produzione in Puglia è oggi ben al di sotto dei costi di produzione del latte stesso. In particolare i mangimi (+9,1%) ed il costo energetico (+8%) hanno notevolmente appesantito il bilancio delle aziende zootecniche regionali e, ad oggi, si può calcolare un costo medio di produzione del latte nell’intervallo tra i 41 e 43 Euro/quintale alla stalla. A ciò si aggiunge l’importazione di prodotti di dubbia qualità dall’estero a completare il quadro”.
"Oltre all’inganno a danno dei consumatori - aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - si tratta di concorrenza sleale nei confronti dei trasformatori che utilizzano esclusivamente latte fresco. Infatti, per produrre un chilogrammo di mozzarella si sostengono costi per il latte di almeno 3,5 euro/kg, per cui il prezzo al pubblico di un kg di mozzarella vaccina di qualità non dovrebbe essere inferiore ai 7,5/8 euro/kg. I consumi, pur in calo congiunturale, sono comunque buoni e la domanda del nostro mercato interno risponde ancora positivamente".A fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, ‘manipolati’ e trasformati in prodotti lattiero-caseari “Made in Puglia”.
29 Maggio 2015
GIORNATA VERO LATTE ITALIANO
