Vanno trasferiti subito i 5 milioni di euro agli enti pubblici per dare corso alle pratiche fitosanitarie obbligatorie sulle superfici agricole non coltivate
Serve un confronto sul Piano anti Xylella, approvato senza alcuna condivisione con il mondo agricolo, per fotografare il reale stato della diffusione della malattia, i risultati del programma di sorveglianza in corso, il numero di piante infette negli areali più prossimi alla zona indenne, sul decorso degli abbattimenti. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, che in una lettera al presidente della Regione Michele Emiliano e all’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia stigmatizza la mancata concertazione sul Piano anti Xylella, sottolineando che il Piano non è un mero strumento tecnico-amministrativo, piuttosto un elemento importantissimo per valutare il futuro dell’olivicoltura regionale.
E’ urgente – aggiunge Coldiretti Puglia – anche una verifica di quali e quanti controlli siano stati fatti per la lotta al vettore, quante verifiche eseguite e sulle eventuali infrazioni contestate a chi non ha effettuato la lotta obbligatoria.
“Non contestiamo le attuali modalità di lotta alla Xylella fastidiosa, che hanno nel monitoraggio, nell’abbattimento delle piante colpite e nella lotta a al vettore il loro fondamento, ma la mancata discussione sulla verifica dell’attuazione del precedente, non consente di elaborare un oggettivo giudizio sullo stato reale dell’andamento della batteriosi sul territorio regionale e di porre rimedio alle lacune eventualmente evidenziate”, insiste Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Non è stato ancora emanato l’avviso pubblico – insiste Coldiretti Puglia - per la distribuzione dei 5 milioni di euro previsti dall’art. 3 del Decreto Interministeriale n. 2484 del 06/03/2020 (Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia) per i Comuni; né dei più volte richiesti indennizzi ai produttori per le azioni di lotta obbligatoria, anzi nel Piano tale previsione viene completamente eliminata rispetto al precedente documento.
“Vanno trasferiti subito i 5 milioni di euro agli enti pubblici – incalza Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia - per dare corso alle pratiche fitosanitarie obbligatorie sulle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, aree demaniali, per arrestare l’avanzata del batterio killer che interessa 8mila chilometri quadrati di territorio, il 40%. Agli agricoltori tra l’altro viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena”.
Il Piano non soddisfa – dice Coldiretti Puglia - ancora le esigenze di salvaguardia della Piana degli Olivi Monumentali, del resto prevista dalla Legge regionale n. 4/2017, che risulta quasi come un’appendice dello stesso e sul quale, anche in questo caso pur richieste, non sono state ottenute specifiche informazioni, sui risultati del monitoraggio effettuato e dello stato della batteriosi.
Intanto, a 3 anni dalla pubblicazione del Decreto Interministeriale del 06/03/2020, il meglio noto Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia da 300 milioni di euro, non è stata liquidata alcuna risorsa – denuncia Coldiretti Puglia - agli agricoltori per i reimpianti degli ulivi secchi che avrebbero consentito di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dalla Xylella. Ma tutto questo impegno risulta vanificato dal fatto che le istruttoria delle pratiche, affidata all’ARIF, va molto a rilento, tanto è vero che solo nei prossimi giorni (dopo quasi tre anni dalla data di pubblicazione dell’Avviso Pubblico) abbiamo notizia della pubblicazione di un primo decreto di finanziamento, per circa un milione di euro a un primo elenco di imprese.
È necessaria, quindi, al più presto una verifica dello stato delle cose – conclude Coldiretti Puglia - per rispondere più adeguatamente all’obiettivo di difendere il resto dell’olivicoltura della Regione Puglia dall’avanzata della batteriosi, con un’opportuna azione di supporto di una consulta Nazionale, per rinforzi l’azione regionale in questo arduo compito e fornisca le più adeguate informazioni sullo stato di sviluppo della batteriosi e sulla congruità di applicazione delle procedure di lotta.