25 Novembre 2013
MADE IN ITALY

 LEGGE “SALVA OLIO ITALIANO”: SCADUTA LA SOSPENSIVA UE. ORA E’ COGENTE
Coldiretti Puglia: “Stop alle insidie al percorso  di qualità e trasparenza nel comparto oleario”

“La ‘legge Salva Olio’ è finalmente inoppugnabile. E’ scaduta la sospensiva dell’Unione Europea verso la legge recante “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”, la cosiddetta ‘Legge Mongiello’. Un risultato straordinariamente importante, raggiunto nonostante le tante ‘insidie’ di quanti intendevano, senza esserci riusciti, ostacolare il percorso di trasparenza e legalità che il comparto olivicolo-oleario aspetta da anni. Scritte in etichetta più grandi, stop ai marchi ingannevoli e al segreto sui nomi delle aziende che importano olio dall’estero, ma anche test della verità probatorio per la classificazione delle caratteristiche qualitative. Sono alcune delle novità contenute nella legge, un sistema di norme a tutela dei consumatori e della leale concorrenza tra le imprese, in grado di preservare l’autenticità del prodotto, la veridicità della provenienza territoriale e la trasparenza delle informazioni”. Con soddisfazione Il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, annuncia la completa operatività della Legge che accoglie le istanze della filiera di produzione e commercializzazione dell'olio di oliva, proponendo una serie di misure, a partire da un'etichettatura che indichi con maggiore chiarezza la provenienza dell'olio, a tutto vantaggio del Made in Italy e dei consumatori.  
In Puglia nonostante il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d’Origine Protetta) ‘Terra di Bari’, ‘Terra d’Otranto’, ‘Dauno’ e ‘Collina di Brindisi’ e ‘Terre Tarentine’ ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, con un'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale, è proprio il comparto olivicolo-oleario ad essere maggiormente colpito dal fenomeno delle sofisticazioni.                                                                                                                      
“Per evitare il rischio frodi è stato individuato anche un preciso parametro – spiega il Direttore di Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - che dovrebbe assicurare la qualità dell’olio etichettato come italiano o comunque con denominazioni che evocano il Belpaese. Tali prodotti dovranno presentare “un contenuto in metil esteri degli acidi grassi + etili esteri degli acidi grassi minore o uguale a 30 mg/Kg”, accertato sulla base di appositi controlli. La presenza di metil esteri nell’olio di oliva, infatti, è legata all’azione di un enzima nell’ambito del normale processo di lavorazione delle olive e non costituisce un indizio di cattiva qualità dell’olio. Diversamente, la presenza di un valore elevato di etil esteri è indice di fermentazione e di cattiva conservazione delle olive. Anche le analisi effettuate saranno pubblicate ed aggiornate mensilmente su un’apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche agricole. La responsabilità penale di eventuali comportamenti illeciti da parte di soggetti verrà estesa all’ente che rappresentano”.
Al contempo sono storiche le modifiche apportate dalla Commissione Europea al regolamento n. 2568/91 che prevede il decremento graduale dei limiti di etil esteri consentiti: 40 mg/kg per la campagna 2013/2014, 35 mg/kg per il 2014/2015 e 30 mg/kg per le campagne successive. Sono state, inoltre, apportate talune modifiche in materia di campionamento degli oli di oliva, nonché per la valutazione organolettica degli oli di oliva e nel metodo per il rilevamento degli oli estranei negli oli di oliva noto come “metodo globale”. La Commissione ha giustamente recepito le decisioni del consiglio oleicolo internazionale facilitando in tal modo le azioni volte alla prevenzione di pratiche fraudolente che danneggiano fortemente la produzione made in Italy.
Nel corso dell’ultimo decennio le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute più rapidamente delle esportazioni, confermando il sostanziale deterioramento della posizione competitiva della filiera pugliese sui mercati esteri. Le importazioni complessive di oli di oliva ammontano in media a circa 87.000 tonnellate, di contro le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate. Gli oli stranieri vengono importati principalmente da Spagna, Grecia e Tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e utilizzati dagli imbottigliatori per l’ottenimento di blend con oli regionali.

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