14 Marzo 2012
GIOVANI IMPRESA

 
ASSEMBLEA GIOVANI IMPRESA A NAPOLI: TUTTO UN ALTRO SUD
L’agricoltura del Sud ha bisogno di innovazione, tecnologia, alta formazione

L’agricoltura del Sud ha bisogno di innovazione, tecnologia, di persone istruite, che abbiano dimestichezza con le nuove tecniche di produzione che sappiano usare gli strumenti e conoscano le strategie di marketing ma soprattutto di trasparenza e legalità in tutti gli ambiti. E’ quanto emerso nel corso della prima Assemblea di Giovani Impresa del Mezzogiorno d’Italia che ha riunito a Napoli i giovani imprenditori delle regioni Campania, Puglia, Molise, Calabria, Basilicata e Sicilia.
Formare, informare, educare adeguatamente le nuove generazioni a fare impresa agricola – dicono i giovani imprenditori del Sud - significa assicurare un futuro non solo al settore ma all’intera economia del paese, significa specializzare e formare delle professionalità in grado non solo di produrre il CIBO, ma di contribuire alla crescita economica sostenibile e duratura in quelle aree del paese dove è più gravoso per lo stato intervenire.
“La Regione Campania sta per approvare – ha annunciato Vito Amendolara, Consigliere del Presidente Caldoro per l’Agricoltura – una legge per la Dieta Mediterranea, un provvedimento di cui devono beneficiare imprenditori agricoli e consumatori, strumento per garantire giusto reddito ai giovani imprenditori e sicurezza alimentare ai cittadini. Altra legge è quella sulla multifunzionalità che declinerà meglio sul nostro territorio la Legge di Orientamento risalente dal 2000”.
Il Responsabile Divisione di Sicurezza Agroambientale e Agroalimentare del Corpo Forestale dello Stato, Giuseppe Vadalà, ha evidenziato il ruolo che “la Forestale svolge a tutela delle eccellenze del Made in Italy, le uniche in grado di creare valore aggiunto che permetta alle imprese e agli operatori di rimanere sul territorio a garanzia anche della tutela ambientale”.
I Giovani Imprenditori del Sud saranno massici domani, 15 marzo 2012, dinanzi a Montecitorio per la tutela del Made in Italy, elemento indispensabile per garantire un futuro ai giovani imprenditori ed è emblematico il caso “SIMEST”, la Società italiana per le imprese all’estero, finanziaria di sviluppo e promozione, controllata dal Ministero dello sviluppo economico, che “avrebbe usato risorse pubbliche in maniera impropria, finanziando direttamente ed indirettamente la produzione e/o la distribuzione di prodotti alimentari- e con loro l’italian sounding- che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo del Paese, questo è un attacco all’agricoltura ed al nostro futuro, noi non possiamo tollerare un simile atteggiamento che rischia di vanificare i nostri sforzi.
Tutelare, produrre e vendere “direttamente” prodotti agroalimentari significa dare futuro ai giovani, al mezzogiorno ed al Paese. Quei giovani imprenditori agricoli che hanno imparato a cogliere le opportunità del mercato, trovano nell’agricoltura un’attività in grado di offrire soddisfazione, lavoro e reddito.

SONDAGGIO

Con l’aumento dei prezzi e i cambiamenti climatici, quale aspetto consideri più importante quando scegli cosa mettere nel piatto?

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