“Certificati dall’Ufficio Agricoltura le gravi ripercussioni determinate dalle alte temperature (punte massime fino a 43,7°) alla coltura del pomodoro che hanno causato danni del 50% alle piantagioni medio-tardive e tardive, ora bisogna procedere senza indugi ad attivare tutte le misure per dare ristoro all’imprenditoria agricola pugliese”. E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, a chiedere l’immediata declaratoria di stato di calamità naturale, alla luce della presentazione da parte dell’Ufficio Agricoltura di Foggia della puntuale relazione circa lo stato di salute della coltura del pomodoro per eventi climatici avversi, di cui i dirigenti della Coldiretti Puglia hanno discusso oggi con l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno, il quale ha mostrato grande disponibilità alle istanze del mondo agricolo.
“La prolungata siccità – ha lamentato il Presidente Salcuni – ha vanificato gli investimenti avviati per l’annata agraria di ortaggi e frutta. Oltre a determinare una forte ridimensionamento delle riserve idriche negli invasi e a provocare un forte abbattimento del reddito delle imprese agricole determina un’elevata perdita di economia indotta: si registra, infatti, una diminuzione secca delle giornate lavorative offerte dall’agricoltura, ma anche una decisa contrazione della spesa a monte e a valle del settore primario. A ciò si aggiunga l’atteggiamento vessatorio di alcune industrie di trasformazione che minacciano di applicare al pomodoro conferito una penale di circa 3 euro/quintale per il mancato rispetto dei quantitativi contrattati, come se la colpa del calo produttivo fosse imputabile alla volontà degli imprenditori agricoli”.
La grave siccità che sta colpendo la Puglia nell’estete 2012 si traduce in un calo produttivo fino al 50% per il pomodoro, coltura già fortemente provata dalla crisi idrica dell’anno scorso, che si contraddistingue per numeri di tutto rispetto: solo in provincia di Foggia sono 3.500 i produttori che coltivano mediamente 20 mila ettari, con una produzione di oltre 17 milioni di quintali, pari ad oltre il 32% della produzione nazionale ed una PLV regionale di oltre 87 milioni di euro. Il problema riguarda in generale tutte le ortive, con un calo generalizzato del 25% e per l’uva da vino fino al 15%.
“Abbiamo chiesto e ottenuto ampia disponibilità dall’Assessore Stefàno e del Direttore di Area Pagliardini – ha aggiunto il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – di una ulteriore assegnazione di carburante agricolo ad accise agevolata per fare fronte al momento di emergenza, misura che sarà allargata anche agli allevatori. Infatti, Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno con punte che arrivano anche al 50 per cento nei giorni più roventi. Per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte anche se in soccorso in molte stalle sono scattate le contromisure con l’accensione di ventilatori e doccette refrigeranti e l’utilizzazione di integratori specifici a base di sali di potassio nell'alimentazione preparata dagli allevatori che fanno però aumentare in misura esponenziale i costi a carico delle imprese”.
28 Agosto 2012
CRISI IDRICA
