Attesi ora i decreti applicativi e una cabina di regia dei controlli
Oltre 10 anni di impegno a tutti i livelli e in tutte le sedi finalmente ripagati dall’approvazione della legge recante “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” da parte della Commissione Agricoltura della Camera. Storico risultato quello odierno che le delegazioni della Coldiretti provenienti da tutte le regioni d’Italia hanno festeggiato assieme, su Piazza Montecitorio a Roma.
In 1000 sono giunti dalla Puglia a sostegno dell’attività del Governo che oggi ha sferrato l’attacco più duro all’agropirateria che frutta circa 18 miliardi di euro l’anno e che trova negli 800 chilometri di costa della Puglia e nei numerosi porti una base logistica ideale.
“E’ centrale l’articolo 4 della legge – spiega il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – che rende obbligatoria, al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati, nonché al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari, l’indicazione del luogo di origine o di provenienza e, in conformità alla normativa dell’Unione europea, dell’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (OGM), in qualunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale. Per i prodotti non trasformati il luogo d’origine riguarda il paese di produzione. Per quelli trasformati dovranno essere indicati il luogo dove è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione o allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata”.
Partendo dai dati sulle importazioni dei prodotti agroalimentari da Paesi comunitari ed extracomunitari, spacciati per ‘made in Puglia’, è evidente il danno economico a carico degli imprenditori agricoli e dei consumatori e il rischio che nei giorni scorsi si è manifestato in tutta la sua gravità a carico della salute umana. “Il testo prevede che l’origine degli alimenti – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - sia indicata obbligatoriamente in etichetta e non possa essere omessa nella comunicazione commerciale, per non indurre in errore il consumatore. Quindi, bandite le pubblicità ingannevoli che, rievocando il territorio, spacciano per ‘Made in Puglia’ prodotti di dubbia origine e qualità provenienti da migliaia di chilometri di distanza. Ora attendiamo che venga istituita una cabina di regia dei controlli e l’approvazione dei decreti applicativi, dato che entro sessanta giorni dovranno essere emanati decreti interministeriali da parte del Ministero dello Sviluppo economico e di quello delle Politiche Agricole, con cui verranno definite le modalità per l’indicazione obbligatoria, nonché le disposizioni relative alla tracciabilità dei prodotti agricoli di origine o di provenienza del territorio nazionale. Con gli stessi decreti saranno definiti, relativamente a ciascuna filiera, i prodotti alimentari soggetti all’obbligo dell’indicazione nonché il requisito della prevalenza della materia prima agricola utilizzata nella preparazione o produzione dei prodotti”.
I CIBI CON L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI
Cibi con l'indicazione di provenienza |
E quelli senza |
Carne di pollo e derivati |
Pasta |
Carne bovina |
Carne di maiale e salumi |
Frutta e verdura fresche |
Carne di coniglio |
Uova |
Frutta e verdura trasformata |
Miele |
Derivati del pomodoro diversi da passata |
Passata di pomodoro |
Formaggi |
Latte fresco |
Derivati dei cereali (pane, pasta) |
Pesce |
Carne di pecora e agnello |
Extravergine di oliva |
Latte a lunga conservazione |
Fonte dati: Coldiretti