Accolte le istanze della Coldiretti Puglia circa i tempi certi e brevi per il ripristino della linea elettrica
Una Napoli – Bari di cavi di rame rubati nelle campagne pugliesi nei primi 6 mesi del 2011, oltre 250 chilometri di fili pari a 245 tonnellate di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali.
Per arginare il fenomeno criminoso continua l’estenuante lavoro intrapreso dall’Osservatorio regionale dei reati nel settore agricolo e agroalimentare (ORSA) che si sta riunendo con cadenza quasi bisettimanale.
Istituzione dei gruppi di lavoro provinciali e di un nucleo investigativo unico, una cabina di regia su cui far confluire i dati raccolti da tutte le forze dell’ordine. E’ in sintesi il risultato della riunione odierna con il Sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, a cui hanno preso parte tutti i Prefetti di Puglia, i Questori, rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato e i vertici dei corpi delle forze dell’ordine, a cui hanno partecipato i Direttore della Coldiretti di Puglia e di Foggia, Antonio De Concilio e Giorgio Donnini.
“Sono state recepite – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – numerose proposte della Coldiretti Puglia, anticipate al sottosegretario Mantovano, nel corso di una riunione a Roma, tenutasi alla fine di agosto. Abbiamo avuto ampie rassicurazioni circa i tempi - certi e brevi - di ripristino della linea elettrica e dell’erogazione della corrente, oltre alla promessa che la questione sarà affrontata nel corso di un incontro ad hoc che si terrà giovedì prossimo a Foggia, alla presenza di rappresentanti dell’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari e dell’Enel e di una riunione dell’ORSA ad ottobre presso la Prefettura di Foggia”.
I reati contro il patrimonio (furto, abigeato, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, ecc) rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Le notizie di furti di rame di cui sono piene le cronache locali parlano di aziende, pozzi e strutture letteralmente depredate. Al vertice della piramide criminale si colloca, e non potrebbe essere diversamente, il mix di reati e di situazioni di illegalità strisciante che maggiormente devastano e destabilizzano la sana imprenditoria agricola ed agroalimentare della Puglia.
“E’ evidente la presa d’atto di quanto il fenomeno sia di portata nazionale – incalza il Direttore De Concilio – e che, considerate le ripercussioni pesanti sulle attività imprenditoriali, va garantita una maggiore sofisticazione delle attività investigative. Indispensabile a tal proposito il lavoro sinergico di tutte le forze dell’ordine che già risultati ragguardevoli ha registrato sul fronte della lotta all’agropirateria, business che frutta alla criminalità organizzata 18miliardi di fatturato annuo. Essa si sviluppa attraverso le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e che diventano “made in Puglia” e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni nostrane. È indispensabile evitare che continuino ad essere i dati relativi alle importazioni dei prodotti agricoli nei nostri territori, addirittura nei confronti degli Organi di Controllo. È, inoltre, assolutamente necessario che l’attività di controllo sia accompagnata da un sistema sanzionatorio più rigido che preveda, per coloro che si macchiano di reati contro la sicurezza alimentare”.