Sabato in Via Veneto 82
Nel 2009 le famiglie hanno speso oltre 5 miliardi in più per l’acquisto di prodotti alimentari, ma le quantità portate in tavola sono rimaste pressoché le stesse per effetto dell’aumento dei prezzi non giustificato dall’andamento delle materie prime agricole.
Al fine di garantire prodotti di qualità, rigorosamente locali, al giusto prezzo apre sabato prossimo, 27 marzo 2010, alle ore 9,00, a Taranto, in Via Veneto 82, il terzo Mercato di Campagna Amica.
Ricco il paniere di prodotti in vendita, dalla verdura fresca ai sottoli, dalla frutta ai formaggi e al latte, dall’olio extravergine di oliva al vino.
Attenendosi agli accordi siglati a livello nazionale dalla Coldiretti e dalle associazioni dei consumatori i prezzi saranno inferiori del 30% rispetto a quelli segnalati dal servizio SMS Consumatori del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, eccezion fatta per produzioni di nicchia non comparabili.
“L’aumento della spesa – commenta il Presidente della Coldiretti di Taranto, Paolo Nigro - è il risultato delle forti distorsioni esistenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, con aumenti dei prezzi al consumo su base annuale (+ 4,7 per cento) rilevati dall’Istat in netta controtendenza al calo del 7 per cento dei prezzi agricoli alla produzione registrati ad ottobre, secondo i dati Ismea - Ac Nielsen”.
Per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori.
“L'idea dei Mercati di Campagna Amica – spiega il Direttore di Taranto, Franco Carbone - nasce dalla esigenza di far incontrare i produttori ed i consumatori in un mercato senza alcuna intermediazione, al fine di ottenere il contenimento dei prezzi e creare maggiore potere di acquisto per i consumatori che grazie alla vendita diretta hanno garanzia della sicurezza sull'origine, della qualità e del prezzo”.
La Coldiretti di Taranto consiglia così di preferire prodotti locali e di stagione che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole, dato che i costi della logistica incidono fino ad un terzo per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari.