27 Aprile 2010
OLIVICOLO

Questa sera prenderanno inizio le assemblee parziali dell’Asso.Pr.Oli. di Bari, la maggiore Organizzazione di Produttori Olivicoli che associa oltre 35.000 olivicoltori, principalmente baresi.
Sono quindici gli appuntamenti: a partire dal 27 aprile a Modugno, poi, Ruvo di Puglia, Valenzano, Andria, Castellana Grotte, Bitonto, Sannicandro, Bitetto, due a Palo del Colle, Triggiano, Capurso, Cassano Murge, Barletta, per finire il 17 maggio a Conversano.
Le assemblee parziali eleggeranno i delegati all’assemblea generale che si svolgerà il 28 maggio prossimo a Bari, presso l’Hotel Sheraton.
È stata stilata una lista unitaria ed ampiamente condivisa che prevede il diretto coinvolgimento di quindici cooperative rappresentative dell’intero territorio che, in accordo con il consiglio d’amministrazione uscente, intende, sulla scorta dell’esperienza consolidata, avviare un fitto programma di attività che consenta all’Organizzazione di confrontarsi al meglio con le nuove sfide del mercato globale.
La presenza di cooperative, fra le più importanti del territorio nell’organo amministrativo, sancisce il principio di partecipazione diretta del mondo produttivo in forme di aggregazione che possono migliore il livello di competitività sui mercati e contribuire alla costruzione della “Filiera Agricola tutta Italiana”.
“La nostra strategia è quello di continuare a puntare senza se e senza ma sul vero ‘olio made in Terra di Bari’. E’ determinante che tutti i soggetti operanti nel settore olivicolo-oleario – spiega il Direttore della Coldiretti di Bari, Francesco Cosentini - concorrano a creare una ‘cultura della filiera’, per fare in modo che venga riconosciuto il giusto prezzo alle olive, all’olio e il consumatore finale possa acquistare prodotto pugliese al giusto prezzo. Basti pensare all’aumento del 30 per cento delle importazioni di olio di oliva, mentre sugli scaffali dei supermercati è straniero l'olio di oliva contenuto in una bottiglia su due. Una situazione che mette a rischio gli oliveti italiani che possono contare su 250 milioni di piante, molte delle quali secolari o situate in zone dove contribuiscono alla tutela del paesaggio e  dell'ambiente”. 
La produzione olivicola in provincia di Bari interessa oltre 129.879 ettari, con 3,3 milioni di quintali di olive e 638mila  quintali di olio. Il comparto olivicolo-oleario è uno dei settori più colpiti da frodi e sofisticazioni in Puglia. Nonostante il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d’Origine Protetta)  al ‘Terra di Bari’, ‘Terra d’Otranto’, ‘Dauno’, ‘Collina di Brindisi’ e ‘Terre Tarentine’ ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, sono 160 i milioni di litri di olio di oliva importati ogni anno per essere miscelati con quello italiano ed in particolare con quello pugliese, dato che l'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale è pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale.

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