13 Gennaio 2009
ECOLOGIA

L’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari ha anche destinato 100mila euro per ristorare i danni causati dalle lepri
 
Mattinata molto proficua per la risoluzione delle due vertenze ambientali da cui l’agricoltura di Brindisi è afflitta e che hanno generato la protesta dei coltivatori dinanzi al Municipio di Brindisi trasformatasi, grazie al contributo della Coldiretti, in proposta e risultati concreti.
CERANO – Primo spiraglio concreto nella difficile vertenza ambientale che si è consumata a Brindisi, nell’area dell’ENEL di Cerano. Alla presenza del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dell’Assessore all’Ecologia della Regione Puglia, Michele Lorappio, del Sindaco di Brindisi, Michele Errico e dei rappresentanti dell’Assessorato all’Ecologia, dell’ARPA Puglia e dell’Università del Salento, la delegazione della Coldiretti, guidata dal Direttore regionale, Antonio De Concilio e da Presidente e Direttore di Brindisi, Salvatore Ripa e Francesco Carbone, hanno rappresentato per l’ennesima volta l’enorme danno a carico delle 60 aziende familiari, impossibilitate a svolgere la propria attività imprenditoriale, con evidenti ripercussioni negative sulle circa 1.000 unità lavorative impegnate.
Di fatto gli stralci di relazione e di analisi di rischio anticipati dall’ARPA Puglia e dall’Università del Salento hanno aperto uno spiraglio concreto, fornendo parere favorevole alla piantumazione arborea lungo il nastro trasportatore dell’ENEL, così come inizialmente definito grazie all’intervento dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari, Enzo Russo. Pertanto, il Presidente Vendola e il Sindaco Mennitti hanno siglato una lettera a firma congiunta, atto formale di trasmissione delle due relazioni al Ministero dell’Ambiente che dovrebbe entro la fine del mese sbloccare l’intera vicenda che si trascina dal  28 giugno scorso, quando il Sindaco di Brindisi, con l’ordinanza n. 18, ha ordinato il divieto di coltivazione e l’obbligo di distruzione delle colture erbacee in atto e dei frutti pendenti delle colture arboree, ricadenti in un area agricola del Comune stesso su un’estensione di circa 400 ettari, in località S. Lucia – Cerano, motivando il provvedimento con la presenza di contaminazioni lungo il percorso dei nastri trasportatori che collegano la centrale ENEL di Cerano al porto di Brindisi
L’ENEL, secondo il protocollo d’intesa  si accollerà l’onere di pagare 8 milioni di euro per la messa a dimora di coltivazioni no food su un estensione addirittura superiore ai 400 ettari, inizialmente individuati lungo il nastro trasportatore e la cintura della centrale.
Soddisfazione “per questo primo passo concreto” è stata espressa dal Presidente Ripa, mentre si aspetta la convocazione di un incontro con i rappresentanti dell’Enel, che “per ragioni operative dovrà avvenire – ha precisato il Direttore Carbone – anche alla presenza dell’Assessore Russo”.
“Il programma di riqualificazione ambientale – aggiunge il Direttore De Concilio - costituisce il punto di partenza per tutti i soggetti coinvolti al fine di avviare un progetto di rigenerazione su un’area estesa che, a causa degli insediamenti industriali e delle ripercussioni dell’ordinanza del Sindaco, non potrà più offrire produzioni agroalimentari. Dobbiamo patrimonializzare questa esperienza, in modo da essere più veloci ed incisivi nel caso in cui dovessero verificarsi altri casi del genere e soprattutto per evitare che la Puglia viva altre vertenze ambientali di tale portata”.
 
LEPRI – Il Sindaco di Brindisi, nel corso della medesima riunione – ha annunciato il completamento dell’iter per la cattura delle lepri che vede coinvolte le amministrazioni Provinciali e Comunali. Dal canto suo l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Enzo Russo, ha assicurato lo stanziamento di 100mila euro per il ristoro dei danni subiti dai coltivatori, provvedimento approvato oggi stesso dalla Giunta regionale.

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