Infuria il maltempo sulle province di Brindisi e Taranto da 7 mesi. In campagna pare un bollettino di guerra con danno ingenti e la perdita di oltre il 40% delle produzioni agricole: seminativi allettati, ortaggi distrutti dalle piogge torrenziali, congelate le opportune operazioni colturali nei vigneti. I territori brindisino e tarantino sono colpiti, con cadenza giornaliera, da piogge torrenziali e fenomeni temporaleschi di grave entità che hanno determinato la perdita del prodotto olivicolo e non permettono l’uso degli attrezzi agricoli meccanici per effettuare i necessari trattamenti. Non basta: si registrano danni irreversibili ai seminativi, alle produzioni frutticole e vitivinicole e asfissia radicale di ortaggi.
Ingenti danni anche alle strutture con smottamenti, muretti a secco distrutti dalla violenza delle acque, fabbricati rurali allagati.
“Si tratta di eventi calamitosi di eccezionale gravità – commenta il Direttore della Coldiretti di Taranto, Franco Carbone - che necessitano di risposte concrete quanto tempestive, iniziando ad alleggerire il sistema di intervento in favore delle imprese agricole colpite da calamità, ancora eccessivamente burocratizzato. A causa delle lungaggini burocratiche i tempi di erogazione sono biblici”.
“Vista la gravità della situazione – aggiunge il vicedirettore della Coldiretti di Brindisi, Francesco Manzari - abbiamo richiesto di procedere all’immediata verifica dei danni e alla dichiarazione di stato di calamità con interventi risarcitori straordinari per il superamento dello stato di crisi in cui versano le imprese agricole. E’ indispensabile che i territori rurali vengano tutelati con efficacia ed immediatezza rispetto ad eventi di tale eccezionalità”.
Al momento risulta pregiudicato lo sviluppo economico di territori su cui operano imprese agricole che hanno subito danni agli impianti produttivi vitivinicoli, agrumicoli ed ortofrutticoli, interamente da rifare, alle masserie, alle stalle, ai depositi, al bestiame e non da ultimo alle produzioni, completamente compromesse. L’assoluta mancanza di liquidità e le gravi situazioni debitorie che ne conseguiranno necessitano di interventi non riconducibili alle calamità “ordinarie”, bensì a strumenti straordinari che oltre a dare sollievo economico alle imprese agricole, di cui, in alcuni casi non si riconoscono più neppure i confini aziendali, dovranno prevedere urgenti opere di manutenzione per ripristinare condotte di scolo naturali e artificiali, margini di torrenti e fiumi, cigli e condotte stradali, bonifica e sistemazione dei terreni, insieme ai necessari investimenti per ricostruire le strutture aziendali e riprendere l’attività agricola.
7 Luglio 2009
CALAMITA’