“La Coldiretti Puglia ringrazia i Senatori pugliesi per l’ottimo lavoro svolto in fase di discussione e approvazione all’unanimità del Disegno di Legge sull’etichettatura. Ora ci aspettiamo la stessa sensibilità e lo stesso senso del dovere da parte della Camera dei Deputati, in considerazione della situazione di emergenza che sta vivendo il ‘Made in Italy agroalimentare’. E’ divenuto improcrastinabile segnare una netta linea di demarcazione tra la filiera agricola italiana e quella estera d’importazione, indicando in maniera chiara e trasparente in etichetta tutti gli ingredienti che compongono i prodotti agroalimentari in vendita”.
Esprime soddisfazione il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, circa l’approvazione all’unanimità del Disegno di Legge di iniziativa del Senatore Paolo Scarpa Bonazza (pdl) sulla etichettatura dei prodotti alimentari. L'approvazione del testo, con alcune modifiche rispetto al testo originale, consente di sbloccare l'iter alla Camera del Disegno di Legge del Governo sulla competitività delle filiere alimentari, che contiene anch'esso norme sull'etichettatura d'origine. E’ stato stabilito che "per i prodotti alimentari non trasformati, l'indicazione del luogo di origine o di provenienza riguarda il Paese di produzione ed eventualmente la zona di produzione dei prodotti. Per i prodotti alimentari trasformati, l'indicazione riguarda il luogo in cui e' avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti". La nuova formulazione dell’articolo 2 prevede, invece, che con Decreti del Ministro delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, siano definite le modalità per l'indicazione obbligatoria, nonché i prodotti soggetti all'obbligo e il requisito della prevalenza della materia prima agricola. Anche l'articolo 3, riguardanti i controlli effettuati dalle regioni sull'applicazione delle norme, e' stato modificato, facendo salve le competenze in materia del Ministero delle Politiche Agricole.
“Ci aspettiamo un segnale forte e tempestivo e una corsia preferenziale – incalza il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - rispetto a due comparti trainanti per l’economia italiana e pugliese, il lattiero caseario e l’oleario. Per latte e derivati la mancata dichiarazione dell’origine, ai fini della trasformazione industriale, innesca un sistema di competitività distorto ed una difficile rintracciabilità, a danno della sicurezza alimentare. Sul fronte olio, invece, dal 1° luglio 2009 è entrato in vigore l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate per produrre l’olio vergine ed extravergine di oliva. Grazie al Regolamento (CE) 182 del 6 marzo 2009, che modifica il Regolamento (CE) 1019/2002, non sarà più possibile spacciare come ‘made in Italy’ l’extravergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine, senza alcuna informazione chiara e trasparente. L'estensione dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate per produrre l’olio extravergine di oliva in tutti i Paesi europei è una risposta coerente alla necessità di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori comunitari e di combattere le truffe”.
