5 Novembre 2009
CARO CARBURANTI

“Rischia di essere azzerata la produzione in serra di fiori, piante ornamentali e ortaggi, per effetto dell’insostenibile aumento del 22 per cento in un solo giorno del costo del gasolio destinato al riscaldamento delle serre. Gravi i danni a carico delle aree vocate pugliesi, ricadenti nei distretti di Terlizzi, Taviano, Leverano”.
E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, a lanciare l’allarme sugli effetti della circolare dell’Agenzia delle Dogane del 3 novembre scorso che sospende l’esenzione dell’accisa sul gasolio utilizzato per le coltivazioni sotto serra, un settore da primato del Made in Italy in Europa. La Coldiretti nazionale si è immediatamente mobilitata per ripristinare in tempi rapidissimi l’indispensabile beneficio in favore delle imprese agricole, anche alla luce del progetto di filiera che interessa i comparti pugliesi.
“Con il crollo del 13 per cento dei prezzi medi dei prodotti agricoli a settembre è impensabile gravare il settore con i costi fiscali aggiuntivi proprio nel momento in cui – continua Salcuni - si discute della necessità di un loro contenimento per il rilancio dell’economia”.
La circolare è stata emanata “anche in assenza di un’espressa abrogazione della norma nazionale” e sulla base della “declaratoria di incompatibilità dell’esenzione in questione formulata dalla Commissione Europea”, nei confronti della quale però il Ministero delle Politiche Agricole ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
“L’esenzione dell’accisa sul gasolio è fondamentale – incalza il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - per la competitività delle imprese italiane che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell’energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo delle fonti energetiche, per non parlare dei paesi extracomunitari favoriti da un clima più caldo e che praticano dumping sociale e che spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall’Unione Europea”.
E’ necessario - conclude la Coldiretti - che venga immediatamente ripristinata l’esenzione dell’accisa per il riscaldamento delle serre, con una soluzione compatibile con le norme comunitarie, per garantire il futuro delle imprese orto florovivaistiche italiane.
Il comparto dei fiori e delle piante ornamentali in Puglia ha raggiunto i 185 milioni di euro di valore, con un  incidenza dell’11,4 percento del valore della produzione regionale su quella nazionale. Il dato sulle aziende è particolarmente significativo ed ha un maggior valore strutturale rispetto a quello sulle superfici che è maggiormente soggetto ad oscillazioni stagionali. Dal punto di vista percentuale, considerato il quadro nazionale, i maggiori incrementi sul numero di aziende in termini assoluti si sono avuti in  Puglia con un aumento di 632 unità. Nel sub-comparto del vivaismo la Puglia è emergente, tanto da contribuire in misura rilevante, negli ultimi dieci anni, alla crescita nel Mezzogiorno, dove le aziende salgono a 1.651 unità (+643) per una superficie di 1.552 ettari (+783). In Puglia gli investimenti di aree (1.619 ettari) risultano superiori rispetto alla Sicilia anche se sono relativi ad un numero di aziende inferiore (1.416 unità).
Si stima che il provvedimento possa riguardare oltre 30.000 ettari di serre posizionate in tutta Italia, che producono fiori e piante ornamentali ed ortaggi. In alcuni casi il riscaldamento è utilizzato in maniera continuativa per tutto l’inverno, in altri casi nelle zone favorite dal clima più mite, gli impianti vengono accesi solo in caso di repentino abbassamento delle temperature.

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