“Se da un lato l’attività dei frantoi salentini è ridotta ai minimi termini senza soluzione di continuità da 3 anni, dall’altra sono gravati del peso amministrativo della burocrazia, a partire dai costi stellari di IMU e Tari, mentre subiscono controlli interforze quotidiani che aggiungono il danno alla beffa”, è la denuncia del presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
La Xylella fastidiosa ha minato profondamente l’intera filiera olivicola e olearia del Salento – aggiunge Coldiretti Puglia – con una perdita progressiva della produzione lorda vendibile dai 50 milioni di euro della campagna 2016-2017 ai 300 milioni di euro della campagna 2018-2019. I frantoi cooperativi, aziendali e industriali, hanno registrato un calo significativo del quantitativo di olive molite del 50% nella campagna 2016- 2017, del 75% nella campagna 2017-2018 e del 90% nella campagna 2018-2019, con l’equivalente crollo del fatturato e la riduzione del personale impiegato del 90% - insiste Coldiretti Puglia - oltre al danno stimato per difetto al patrimonio olivetato di 1,2 miliardi di euro.
“Il Ministro Centinaio nella grande Assemblea di Coldiretti a Lecce – conclude il presidente Muraglia - si è impegnato a individuare tempestivamente misure ad hoc per i frantoi salentini per l’integrazione al reddito e interventi economici a supporto della rottamazione parziale e totale degli impianti di molitura”.
Sono complessivamente 491 i frantoi operanti nel salento, di cui 251 nella sola provincia di Lecce (altri 143 si trovano nel territorio di Brindisi e 97 in quello di Taranto e nel Piano Centinaio, approvato il 13 febbraio scorso in conferenza Stato-Regioni, è stato fatto un preciso riferimento al sostegno dell’ammodernamento degli impianti di molitura, come richiesto da Unaprol e Coldiretti al tavolo con il Ministro.