7 Giugno 2019
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, PANORAMA LUNARE PER VISITA ISPETTORI UE CON ESPIANTI LUMACA E MONITORAGGI SOSPESI

“Non sarà facile spiegare le ragioni di misure di contenimento col contagocce e espianti obbligatori lumaca, monitoraggi esclusivamente visivi su ulivi troppo spesso asintomatici e sospesi a data da destinarsi, ampie aree della Puglia dove non c’è traccia di buone pratiche effettuate dagli enti pubblici. Questo è il panorama complessivo che dall'11 al 21 giugno gli ispettori  dell'Esecutivo Ue potranno verificare circa lo stato di avanzamento delle misure di eradicazione in Puglia”, è quanto dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Non solo verso Nord, la Xylella ha virato a Ovest a pochi chilometri da Matera con i nuovi casi di contagio in provincia di Taranto, dove ben 6 ulivi sono stati infettati a Montemesola e 1 a Crispiano, denuncia Coldiretti Puglia.

La Xylella nella zona di contenimento, intanto ha continuato ad infettare ulivi, tutti prossimi alle piante positive ritrovate con il monitoraggio 2017/18 ad Ostuni – aggiunge Coldiretti Puglia - ovvero quando il focolaio ricadeva in zona cuscinetto e quindi le norme comunitarie avrebbero imposto l’abbattimento delle piante ospiti ricadenti nel raggio dei 100 metri. “Evidentemente se fosse stata applicata per tempo e alla lettera – denuncia il presidente Muraglia - la normativa comunitaria il focolaio sarebbe stato estinto, piuttosto che risultare ad oggi ancora attivo, con piante malate che costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore della Xylella”.

Una strage che – sottolinea la Coldiretti - avanza inarrestabile a una velocità di più 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato la Puglia, rischia di infettare l’intero mezzogiorno d’Italia a partire dalla Basilicata fino alla Calabria, alla Campania e al Molise. Ma la Xylella secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo.

“Dopo anni di errori, incertezze e scaricabarile – conclude il Presidente Muraglia – occorre un deciso cambio di passo con l’importante approvazione in Parlamento del Decreto emergenze, profondamente modificato rispetto all’impostazione iniziale, per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia, anche grazie all’individuazione di varietà resistenti come il Leccino. Si deve quindi intervenire in maniera decisa per fermare il dilagare della malattia mentre nelle aree infettate occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, come innesti e sovrainnesti con varietà resistenti”.

Dall’autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – continua Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’ambiente, l’economia e sull’occupazione.

In Puglia, dove si produce oltre la metà dell’extravergine nazionale, si è verificato il crollo del 65% del raccolto che – sottolinea la Coldiretti – ha messo in ginocchio migliaia di famiglie nei campi e nei frantoi con il contagio della Xylella che ha già colpito 21 milioni di piante e il conto dei danni ha raggiunto 1,2 miliardi di euro.

Sotto accusa ci sono le responsabilità regionali, ma non mancano anche quelle comunitarie a partire dal sistema di controllo dell’Unione Europea – conclude Coldiretti Puglia - con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam.

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