23 Settembre 2019
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, ALTRI 16 ULIVI INFETTI A BRINDISI; ENTRO FINE SETTEMBRE 650 ABBATTIMENTI?

Altri 16 ulivi sono risultati positivi alla Xylella fastidiosa, 14 a Carovigno, 1 a Ostuni e 1 a San Vito dei Normanni. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base dei risultati delle analisi che si riferiscono ai campioni di olivi prelevati durante il monitoraggio antecedente al 5 agosto 2019 e pubblicati su Infoxyella.

“Secondo i Decreti di abbattimento erano già 650 gli ulivi da espiantare nelle province di Brindisi e Taranto entro la fine di settembre per estinguere i focolai infetti e arginare la diffusione della malattia e tra una settimana il mese di settembre è finito”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Con i 14 nuovi casi, che si aggiungono ai 43 ulivi infetti conclamati con il precedente monitoraggio nelle province di Brindisi e Taranto, 32 a Carovigno, 4 a Ceglie Messapica, 1 a Montemesola e 6 ulivi a San Vito dei Normanni, sale a 944 il numero di piante infette.

Anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha lanciato l’allarme sulla diffusione della Xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo – continua Coldiretti Puglia – con il contagio che avanza inarrestabile verso nord.

“Per la lotta alla malattia il Consiglio regionale ha assunto un orientamento chiaro il 31 maggio 2018, approvando un ordine del giorno all'unanimità che prevede la discussione sul tema Xylella attorno al tavolo istituzionale, di cui Coldiretti Puglia torna a chiedere con forza la convocazione urgente perché il dramma della Xyella in Puglia continua ad essere affrontato e gestito a pezzi, senza una strategia condivisa anche dai differenti enti preposti della Regione Puglia”, insiste Muraglia.

“Non dimentichiamo che la Puglia, per poter accampare pretese a livello comunitario e pretendere di essere aiutata dall’UE vista l'enormità del danno causato dal batterio, doveva attenersi alle direttive comunitarie e il mancato rispetto delle prescrizioni delle direttive comunitarie è già costata all’Italia la prima condanna della Corte di Giustizia Europea”, insiste Muraglia.

"Il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato – insiste Muraglia - perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici. Monitoraggi e campionamenti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione", conclude il presidente Muraglia.

Da Brindisi a Santa Maria di Leuca ci sono intanto 100 chilometri di patrimonio olivicolo devastato, dove dal 2015 – precisa Coldiretti Puglia - non vengono effettuati monitoraggi, a seguito della decisione della Commissione Europea che ha previsto, per i territori infetti in modo stabile (a sud della zona di contenimento) a causa della impossibilità di eradicare il batterio, il venire meno dell’obbligo degli abbattimenti e dei monitoraggi in un’area infetta di quasi 200mila ettari con 21 milioni ulivi, conclude Coldiretti Puglia.

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