22 Novembre 2011
MOBILITAZIONE A TUTELA DEL VERO MADE IN ITALY

L’Italian sounding ruba all’economia nazionale oltre 60 miliardi di euro all’anno. Da tempo Coldiretti è impegnata in un progetto di tutela e valorizzazione del vero “Made in Italy” agroalimentare, su cui intende riportare nuovamente l’attenzione di questa Amministrazione regionale, alla luce dell’intensificarsi dei rischi di contraffazione e concorrenza sleale verso i prodotti nazionali. Per questo è stata organizzata l’ennesima manifestazione, questa volta dinanzi al Palazzo del Consiglio Regionale, aspettando l’approvazione di un ordine del giorno ad hoc sull’argomento.
“Coldiretti ha deciso di portare a gran voce  alla ribalta – denuncia il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – l’utilizzo improprio di risorse pubbliche da parte della “Società italiana per le imprese all’Estero - SIMEST s.p.a.” (società finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero controllata dal  Ministero dello sviluppo economico) destinate a finanziare direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del Paese. Non puo’ essere taciuto che il sostegno di SIMEST si indirizza ad investimenti in attività di delocalizzazione che oltre a costituire occasioni di concorrenza sleale ai prodotti italiani sottraggono colpevolmente opportunità di lavoro ed occupazione al sistema Italia”.
Per questo Coldiretti Puglia ha chiesto al Presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, di presentare un ordine del giorno a tutela del ‘vero Made in Italy’ da inoltrare, dopo l’approvazione del Consiglio, al Governo, al Ministero dello Sviluppo Economico e Commercio Internazionale e al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
In Puglia la produzione di latte pari a circa 3 milioni di quintali ed un fatturato di oltre 500 miliardi e prodotti caseari di tutto prestigio come la mozzarella. Emblematico il caso della ‘mozzarella analog’, letteralmente ‘mozzarella analoga, simile’, (venduta in Inghilterra come mozzarella analogus). L’analog cheese, prodotto alimentare a base di latte in polvere è venduto rigorosamente come ‘mozzarella italiana’, per esempio, da ‘Perco North East Limited wholesale food distributor foodservice’ e dall’ipermercato inglese ‘Tesco’ come ‘mozzarella pugliese’. In America un vino, lo ‘Zinfandel’, viene venduto e si sta affermando sul mercato come ‘Primitivo’, venduto con  “DOC” californiane Napa Valley o Sonoma County e riuniti, ironia della sorte, nel “Consorzio Cal-Italia” (http://www.cal-italia.org/wines_vines/index.html). L’azienda, ‘giustamente’,  spiega l’utilizzo dei nomi italiani: “La maggior parte dei vitigni che crescono in California, oggi, sono stati importati dagli europei tra il 1850 ed il 1910”. Ciò basterebbe a giustificare, secondo l’azienda, il motivo per cui vini prodotti e imbottigliati in California, diventano italiani. La Puglia è la regione leader in Italia per la produzione di frumento duro ed è nota per la produzione delle orecchiette. L’ipermercato inglese ‘Tesco’ vende lasagne e orecchiette tipiche baresi, anche se in etichetta, ‘ovviamente’,  è stata ‘casualmente omessa’ l’origine della farina.
“Non è bastato il caso dell’azienda casearia Lactitalia – aggiunge il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – non si può tacere il caso Parmacotto che, con il supporto di SIMEST, ha già avviato negli Stati Uniti un progetto che ha portato all’apertura di un punto vendita monomarca a New York e prevede di  strutturare una vera e propria catena di locali caratterizzati dall’offerta di prodotti Italian sounding. Nei punti vendita già aperti nei diversi Stati, nell’Unione europea e negli Stati Uniti, dedicati alla salumeria tradizionale italiana, segmento di eccellenza del Made in Italy e sinonimo di qualità e genuinità, si vendono alimenti realizzati con ingredienti e materie prime non italiane confezionati sul posto con etichette e marchi che evocano prodotti tipici della gastronomia italiana e delle specialità regionali.
In un momento di grave crisi  in cui il nostro Paese è alla ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell’economia e della crescita occupazionale, il Made in Italy, e in particolare quello agroalimentare, è universalmente riconosciuto come straordinaria leva competitiva e di sviluppo del Paese. L’agroalimentare rappresenta oltre il 16% del Pil nazionale. L’export agroalimentare raggiunge quasi 28 miliardi di euro e ha segnato, anche durante la crisi, tassi di crescita del 13%.La diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la vera origine geografica realizza un evidente danno all’immagine della produzione agroalimentare nazionale, raggirando i consumatori che non vengono messi in condizione di scegliere in modo consapevole.
Nel corso del 2011 il Governo ha assunto alcuni importanti impegni, quali l’approvazione, dopo anni di pressing stringente, della legge n. 4 del 2011 che ha introdotto il principio dell’obbligatorietà dell’indicazione in etichetta dei prodotti alimentari del luogo di origine della materia prima agricola e l’impegno, ancora disatteso, di darne piena attuazione; le dichiarazioni del Ministro all’epoca in carica Galan, in risposta all’interrogazione parlamentare 4-08770, per la definizione di criteri di finanziamento dei progetti all’estero in grado di scongiurare appropriazioni indebite delle denominazioni protette e impropri richiami all’origine italiana dei prodotti commercializzati; le linee programmatiche del Ministro Romano espresse al Parlamento volte, tra l’altro, al contrasto a livello europeo e mondiale dell’ Italian sounding in quanto fenomeno ingannevole e scorretto che danneggia la nostra cultura e tradizione e vanifica il sacrificio dei nostri operatori abusando del buon nome del nostro Paese.
Purtroppo, a fronte di queste importanti premesse mancano ancora atti conseguenti, anzi!

SONDAGGIO

Che tipo di cibo cerchi quando viaggi?

TERRAINNOVA

 

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi