1 Febbraio 2013
MADE IN ITALY

 PUBBLICATA SULLA GAZZETTA UFFICIALE  LA LEGGE “SALVA OLIO ITALIANO”
Coldiretti Puglia: “Finalmente in vigore la legge contro truffe e sofisticazioni”

L’ultimo atto ufficiale si è compiuto. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2013 che riporta le “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”, entra finalmente in vigore la ‘legge salva-olio made in Italy’, a supporto dell’attività degli organismi di controllo che avranno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni.
“Ora è necessaria una cabina di regia interforze che coordini le attività e inasprisca i controlli. La Coldiretti – assicura il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - parteciperà attivamente all’operazione trasparenza allo scopo di proteggere la qualità dei nostri oli extravergini e assicurare la corretta informazione sui mercati. Infatti, anche in Puglia la Coldiretti avvierà nei prossimi giorni la raccolta dei campioni di bottiglie di olio di diverse dimensioni e fasce di prezzo da inviare a laboratori pubblici per le analisi chimiche ed organolettiche del caso e verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto. Le eventuali anomalie riscontrate saranno denunciate alle autorità di controllo. La legge sarà lo strumento attraverso il quale ‘smascherare’ tutti i ‘finti promotori’ dell’olio pugliese che parlano bene e razzolano male”.
Dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, dall’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino  al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo alcune delle novità introdotte dal provvedimento.
“La Puglia è crocevia di traffici e triangolazioni – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – come dimostrato dalle ripetute denunce di frodi e sofisticazioni e dai sequestri di prodotto adulterato, effettuati dalle forze dell’ordine a partire da Nas, Nac e Corpo forestale dello Stato. In Puglia la PLV (Produzione Lorda Vendibile) del comparto olivicolo-oleario è pari al 20% della totale PLV del settore agricolo, per un valore di 600 milioni di euro, così come il comparto partecipa alla composizione del Prodotto Interno Lordo dell’intera ricchezza regionale per il 3%. L’Italia è il primo importatore mondiale di olio, proveniente per il 74% dalla Spagna, il 15% dalla Grecia e per il 7% dalla Tunisia. Gli oli di oliva importati in Italia vengono, infatti, mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati internazionali”.
In Puglia nonostante il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d’Origine Protetta)  al ‘Terra di Bari’, ‘Terra d’Otranto’, ‘Dauno’, ‘Collina di Brindisi’ e ‘Terre Tarentine’ ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, con un'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale, è proprio il comparto olivicolo-oleario ad essere maggiormente colpito dal fenomeno delle sofisticazioni. Nel corso dell’ultimo decennio le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute più rapidamente delle esportazioni, confermando il sostanziale deterioramento della posizione competitiva della filiera pugliese sui mercati esteri. Le importazioni complessive di oli di oliva ammontano in media a circa 87.000 tonnellate, di contro le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate. Gli oli stranieri vengono importati principalmente da Spagna, Grecia e Tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e utilizzati dagli imbottigliatori per l’ottenimento di blend con oli regionali.

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