9 Agosto 2011
LAVORO

Tavolo regionale contro lo sfruttamento e i fenomeni criminosi perpetrati da ‘finte aziende agricole’

“Abbiamo partecipato sia al tavolo regionale che a quello provinciale di Lecce perché In Puglia il fenomeno del lavoro nero è diffuso soprattutto nel settore agricolo (con un’incidenza del 22%), seguito dai servizi (17%) e dall’edilizia (16%). Si tratta spesso e volentieri di vere e proprie azioni criminose perpetrate, nei territori pugliesi, da ‘finte aziende agricole’ che danneggiano le vere imprese e mettono a rischio una sana convivenza sociale ed economica. Ringraziamo la Regione Puglia, ed in particolare l’Assessore alle Risorse Agroalimentari Stefàno e al Welfare Gentile, per aver voluto riaccendere i riflettori su questo grave problema. Abbiamo messo a disposizione i nostri uffici, dove i lavoratori potranno essere messi in contatto direttamente con le nostre imprese agricole, in modo da scongiurare fenomeni malavitosi ad opera di criminali e schiavisti”. E’ il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, al tavolo convocato d’urgenza dalla Regione sul lavoro irregolare in Puglia.
Importanti ai fini della legalità l’avviso comune siglato a livello regionale a giugno e quello firmato a livello nazionale, per cui le Istituzioni devono fare la loro parte.
Per la Coldiretti, da sempre, la qualità del prodotto non può prescindere dalla qualità del lavoro e dalla dignità dell’uomo impegnato in questo lavoro.
“E’ necessaria una risposta decisa – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - per evitare che si confondano la qualità dei prodotti ed il percorso di trasparenza intrapreso dalle imprese agricole regionali con le immagini di criminalità e schiavismo con cui la vera agricoltura pugliese non ha mai avuto a che fare. I controlli, tra l’altro, non devono riguardare i soliti noti, le aziende agricole che hanno già abbondantemente consolidato un percorso di trasparenza e di legalità. Molto efficaci i principi della premialità e la funzione e l’utilizzo dato al DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) anche in campo agricolo, legandone il rispetto a tutti i sistemi di investimento agevolato, incentivi e sostegni offerti dalle Istituzioni nazionali e comunitarie all’agricoltura, in un contesto in cui saranno determinanti l’ambito territoriale e il ruolo svolto dalle forze sociali che già ‘normalmente’ attengono alla contrattazione non solo del salario, ma anche delle regole comportamentali.”.
La Coldiretti pugliese si è già costituita parte civile nei confronti di tutti quei soggetti che hanno deturpato l’immagine della sana imprenditoria agricola pugliese.

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