«Il bilancio della campagna olearia 2011 è stato drammatico nelle province di Taranto, Lecce e Brindisi. Per questo la Coldiretti – dichiara il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - ha chiesto a gran voce alla Regione Puglia di farsi portavoce presso il Ministero affinché agli olivicoltori vengano riconosciuti specifici aiuti, in base ai parametri del ‘de minimis’, rifacendosi, dunque, al Regolamento CE 15352007 che non prevede alcuna autorizzazione da parte della Comunità Europea. E per questo ringraziamo l'Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, di essersi immediatamente mosso, dimostrando grande attenzione ad un problema gravissimo».
Attualmente la diffusione del fungo è quasi totale. Per esempio, la provincia di Brindisi (Dati ISTAT) è interessata almeno per il 67,85% (ha 40.785,10) circa, escludendo soltanto i comuni di Cisternino, Ostuni, Carovigno e Fasano (Ha 19.324,16 cioè il 32,15%). In questi ultimi comuni indagini sporadiche in oliveti diversi hanno evidenziato una presenza sempre più diffusa ed esponenziale del fungo negli ultimi tre anni anche se fortunatamente in maniera disomogenea. Nella zona di Fasano, nel mese di dicembre, è stato verificato che si sono manifestateforti infezioni di lebbra nei pressi di "Pezze di Greco" in più oliveti, ben tenuti, e dove la malattia era praticamente sconosciuta sino allo scorso anno.
«Importante essere riusciti a creare un percorso – commenta Antonio De Concilio, Direttore della Coldiretti Puglia - per indennizzare i danni da fitopatia e contemporaneamente bisognerà attivare progetti di ricerca ed innovazione per la salvaguardia dell’olivicoltura jonico salentina; oggi il 42% delle superfici olivetate presentano, ai diversi stadi, la presenza della malattia».
Nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, infatti, il frequente manifestarsi epidemico della fitopatologia è favorito dalle particolari condizioni ambientali, caratterizzate da autunni con temperature miti ed elevata umidità e dalle dimensioni delle piante contribuendo ad elevare il tasso di umidità e limitando, soprattutto nelle fasce basse, la circolazione dell'aria e la penetrazione della luce.
I cambiamenti climatici cui stiamo assistendo, come l’aumento delle temperature medie e delle piogge autunnali, ma anche gli eventi estremi sempre più frequenti come le abbondanti precipitazioni del mese di novembre 2010 (circa 150 millimetri in cinque ore), insieme alla grave crisi economica del comparto che ha reso insostenibili i costi delle potature necessarie per ridurre la fonte d’inoculo del fungo, hanno consentito una diffusione abnorme della Lebbra dell’olivo negli oliveti del Salento.
Tale situazione verificatesi negli ultimi anni hanno determinato un incremento notevole delle sporificazioni del fungo con conseguente aumento delle infezioni.
2 Marzo 2011
FITOPATIE