Un mare giallo nella calda estate salentina. Unico refrigerio l’anguriata organizzata dalla Coldiretti di Lecce. A dispetto del solleone, la manifestazione contro la crisi delle angurie ha registrato numeri da capogiro: dinanzi al Palazzo della Prefettura di Lecce oltre 700 imprenditori agricoli provenienti da tutta la regione, circa 100 trattori e angurie a volontà.
“E’ urgente – chiede il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – l’immediata convocazione di un tavolo di crisi per la definizione di interventi finanziari urgenti a sostegno dei produttori di angurie. Il Regolamento CE 1535 relativo agli aiuti de minimis prevede aiuti fino a 7.500 euro in tre anni. E’ l’unico modo per porre parziale rimedio alla psicosi da 'batterio killer’, dall’escherichia coli che nei mesi scorsi ha determinato l'embargo da parte dei Paesi acquirenti storici, come la Germania, e sta causando una pericolosa stasi del mercato del angurie. A Lecce e Taranto le esportazioni risultano drasticamente ridimensionate a causa del blocco della compravendita dei prodotti ortofrutticoli. A ciò va ad aggiungersi l’invasione che la Puglia sta subendo di angurie provenienti dalla Grecia e vendute a prezzi fino a 8/10 centesimi di euro al chilogrammo in meno rispetto al prodotto locale”. Drammatico il bilancio della crisi: circa 2milioni di quintali di angurie nel Salento non sono neppure state raccolte e sono andate perse oltre 50mila giornate di lavoro per le operazioni di raccolta con una perdita di non meno di 4,5 milioni di euro di salari non corrisposti a centinaia di braccianti agricoli per mancanza di prestazioni.
“E’ un duro colpo alle nostre produzioni ortofrutticole – denuncia il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – dato che la psicosi non si è fermata ai cetrioli, coinvolgendo cavolo broccolo, pomodori, cocomeri e proprio quando i consumi ci stavano facendo ben sperare. Infatti, nel 2010 e nei primi mesi del 2011 abbiamo registrato timidi segnali di ripresa dei consumi alimentari. La famiglia pugliese (2/3 componenti) spende in media ogni mese 430 euro per i consumi alimentari, il 5,5% in più rispetto alla media nazionale. Il capitolo di spesa più consistente riguarda, dopo la carne (96 euro), proprio ortaggi e frutta (74 euro). Poi, la psicosi si è abbattuta come una scure sul comparto ortofrutticolo pugliese”.
Gli imprenditori agricoli hanno voluto far assaggiare le angurie ai consumatori incuriositi dal clima festoso, nonostante tutto, della manifestazione, dinanzi alla chiesa di Santa Croce a Lecce.
“Perché piuttosto che lasciarle marcire in campo – dice il Presidente della Coldiretti di Lecce, Pantaleo Piccinno – preferiamo far gustare il prelibato frutto ai consumatori, spesso ignari di quanto accade nelle campagne. Abbiamo voluto accendere i riflettori su una vicenda che corre il rischio di passare inosservata chiedendo l’urgente attivazione di procedure finalizzate ad ottenere interventi risarcitori che evitino che il danno, in nessun caso riconducibile ad un’eccedenza di produzione, vada a scaricarsi sui più deboli”.
Un manifestazione dallo straordinario impatto emotivo, culminata nella presentazione del documento ufficiale alla Prefettura di Lecce da parte della delegazione della Coldiretti, guidata da Presidente e Direttore della Coldiretti di Lecce, Leo Piccinno e Benedetto De Serio.
“Abbiamo chiesto al Prefetto di Lecce, Mario Tafaro – spiega il Direttore De Serio – l’avvio delle procedure formali per la richiesta di inserimento delle angurie tra i prodotti ortofrutticoli che possono accedere agli interventi straordinari previsti dal Reg. CE 585/2000, l’attivazione di immediate procedure per la verifica della mancata raccolta delle angurie e delle superfici produttive interessate dalla crisi e la possibilità, concordata con AGEA, di presentare domanda per la mancata raccolta e la relativa distruzione in campo”.
22 Luglio 2011
CONSUMI