“Per far fronte immediatamente alla difficile vertenza del costo dell’acqua in provincia di Taranto chiediamo la sospensione delle cartelle emesse dal Consorzio di Bonifica Stornara e Tara o almeno il rinvio dei pagamenti delle prime rate, in modo da evitare contenziosi con le imprese agricole. Contemporaneamente non si può prescindere dall’immediata discussione in Consiglio regionale della Legge di riforma dei Consorzi di Bonifica e dal riaprire il negoziato con la Regione Basilicata e con le altre Regioni che danno acqua alla Puglia per rendere più efficace il sistema idrico, procedere alla realizzazione di infrastrutture adeguate e rivedere il costo del presunto danno ambientale che la Puglia si trova a pagare alla Basilicata, spesso e volentieri per acqua che va a finire a mare”. E’ lapidario il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, intervenendo sulla difficile vertenza dell’acqua in provincia di Taranto e auspicando un pronto intervento della Regione Puglia per mantenere fede agli impegni assunti meno di un mese fa dal Tavolo Istituzionale, costituito dall’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno e dagli Assessori alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, al Bilancio, Michele Pelillo, all’Ecologia e Bonifiche, Lorenzo Nicastro, e dai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, mirati alla realizzazione di un accordo di programma per la gestione dell’intero bacino idrografico meridionale, alla riapertura del negoziato con la Regione Basilicata e alla revisione tariffaria del costo dell’acqua.
“Un imprenditore agricolo della provincia jonica – denuncia il Presidente della Coldiretti di Taranto, Paolo Nigro - deve pagare 1.237 euro per ogni ettaro coltivato, ogni 10 giorni, da maggio ad ottobre, a prescindere dall’effettivo consumo di acqua. Un imprenditore agricolo della Basilicata, invece, paga 6 centesimi di euro. Si tratta di una differenza enorme. Improcrastinabile riaprire il negoziato con la Regione Basilicata e con le altre Regioni che danno acqua alla Puglia per rendere più efficace il sistema idrico, procedere alla realizzazione di infrastrutture adeguate e rivedere il costo del presunto danno ambientale che la Puglia si trova a pagare alla Basilicata, spesso e volentieri per acqua che va a finire a mare”.
12 Aprile 2011
CONSORZI DI BONIFICA