22 Ottobre 2014
ANTICONTRAFFAZIONE

TAPPO ANTIRABBOCCO OBBLIGATORIO E ARANCIATA CON LE ARANCE: SCACCO AI FURBETTI DELL’AGROALIMENTARE. APPROVATA LA LEGGE COMUNITARIA ALLA CAMERA

Tappo antirabbocco obbligatorio e aranciata con le arance: due risultati in un sol colpo, grazie alla legge comunitaria approvata alla Camera. E’ stato introdotto definitivamente – art. 18 - l’obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi, introdotto dalla legge Salva olio e inizialmente contestato dalla Ue. Sul fronte succhi di frutta, le bibite a base d'arancia vendute in Italia – art. 17 - dovranno contenere una quantità minima di succo d'arancia pari a 20 grammi per ogni 100 centimetri cubi di prodotto.
“I ristoranti dovranno servire l’extravergine solo in bottiglie dotate di tappo antirabbocco. Ciò eviterà che possano essere “allungate” o addirittura riempite ex novo con prodotti che non hanno nulla a che vedere con l’olio inizialmente contenuto. Ringraziamo, tra gli altri, l’On.le pugliese Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione anti contraffazione, per aver sostenuto in maniera forte la nostra battaglia che ha portato anche all’approvazione in aula alla Camera dell’aumento del contenuto minimo di succo di frutta nelle bibite”. E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, ad esprimere soddisfazione per i provvedimenti tanto attesi.
La norma approvata prevede che gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato in etichetta.
“E’ uno scacco importante alla lobby dei furbetti dell’agroalimentare che fanno affari con le aranciate senza arance – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – e dei ‘piccoli chimici’ che spacciano in ristoranti, pizzerie, mense e bar oli di dubbia provenienza e qualità per ‘extravergine made in Italy’. La Puglia è crocevia di traffici e triangolazioni come dimostrato dalle ripetute denunce di frodi e sofisticazioni e dai sequestri di prodotto adulterato, effettuati dalle forze dell’ordine a partire da NAS, NAC e Corpo forestale dello Stato. In Puglia la PLV (Produzione Lorda Vendibile) del comparto olivicolo-oleario è pari al 20% della totale PLV del settore agricolo, per un valore di 600 milioni di euro, così come il comparto partecipa alla composizione del Prodotto Interno Lordo dell’intera ricchezza regionale per il 3%. L’Italia è il primo importatore mondiale di olio, proveniente per il 74% dalla Spagna, il 15% dalla Grecia e per il 7% dalla Tunisia. Gli oli di oliva importati in Italia vengono, infatti, mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati internazionali”.
Stesso primato nel comparto agrumicolo in Puglia, dove si producono 1milione e 100mila quintali di arance e clementine, prodotti di eccellente qualità che spesso non trovano mercato.

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