6 Novembre 2014
AMBIENTE

 SOS FAUNA SELVATICA: LA COLDIRETTI TARANTO SCRIVE ALLA PROVINCIA CONTRO LE SCORRIBANDE DI LUPI E CINGHIALI
“Il rimedio si è rivelato peggiore del male. La strategia di usare i lupi come dissuasori dei cinghiali evidentemente si è rivelata fallimentare e a pagarne le conseguenze sono esclusivamente gli allevatori del versante occidentale di Taranto”. E’ il Presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo,  a denunciare il problema in una lettera inviata al Presidente della Provincia e agli Assessori provinciali all’Agricoltura e all’Ambiente, chiedendo un incontro urgente al fine di affrontare in maniera sinergica e risolutiva l’annoso problema. “In riferimento ai danni provocati dalla fauna selvatica in provincia di Taranto – scrive Cavallo - non è più procrastinabile la soluzione di un problema che si trascina ormai da anni. Le aziende agricole zootecniche dei comuni di Mottola, Laterza e Martina Franca risultano gravemente danneggiate dalle ‘scorribande’ di cinghiali e lupi che, oltre ad attaccare gli allevamenti della zona, mettono a rischio l’incolumità degli stessi imprenditori agricoli”.
Per Coldiretti Taranto occorre sicuramente lavorare sulla prevenzione, ma al contempo è urgente individuare indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica e anche da cani inselvatichiti che potrebbero già trovare risposta attingendo risorse dal settore della caccia, sia per quanto riguarda il ristoro dei danni che per l’eventuale cattura degli animali.
“Gli imprenditori agricoli vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale – continua il Direttore di Coldiretti Taranto, Aldo De Sario – e la preoccupazione aumenta se si considera la capacità di adattamento dei lupi ai cambiamenti ambientali, dato che sono ricomparsi anche in  aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della provincia”.
E’ facilmente comprensibile quanto questo fenomeno, collegato alla già critica situazione di mercato, possa preoccupare le imprese agricole del comprensorio.

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